Le donne nella storia secondo Wikipedia

Un viaggio curioso tra le voci dell’edizione italiana dell’enciclopedia[1]

di Antonio Prampolini

Le enciclopedie in Rete

Le enciclopedie, opere basilari nella divulgazione del sapere, hanno trovato in Internet, grazie all’ipertestualità e alla multimedialità del Web (unitamente alla possibilità di continui aggiornamenti dei contenuti, alla facilità e rapidità di consultazione, all’interattività con e tra gli utenti, ed anche, non ultima, all’economicità del mezzo), l’ambiente ideale nel quale svolgere e sviluppare al meglio la loro funzione, offrendo un’informazione globale e sintetica, finalizzata ad un apprendimento veloce da parte di un pubblico che oggi, diversamente dal passato, ha molte (forse troppe) fonti a disposizione e poco tempo da dedicare alla loro selezione, approfondimento e corretto utilizzo[2].

In Rete sono perciò migrate le grandi enciclopedie nazionali, sostituendo o affiancando la tradizionale edizione cartacea con una versione digitale (così hanno fatto la Treccani, la Larousse, la Britannica)[3]. E sempre in Rete sono nate nuove enciclopedie esclusivamente digitali. Tra queste, quella più consultata a livello mondiale è senza dubbio Wikipedia[4].

Wikipedia e le voci sulle donne nella storia

L’enciclopedia universale “open access”, prodotta dal basso, dai suoi lettori, contiene, nell’edizione in lingua italiana, così come nelle altre principali edizioni linguistiche (inglese, francese, tedesca e spagnola), non poche voci dedicate alla presenza delle donne nella storia dell’umanità. Voci che meritano di essere prese in considerazione, non per la loro qualità storiografica, in generale assai modesta (e spesso contraddetta da imprecisioni/errori nei contenuti e da una forma espositiva inadeguata), ma perché offrono la possibilità di conoscere come gli “storici dilettanti”, in prevalenza di sesso maschile, che liberamente e senza alcun controllo redazionale collaborano all’enciclopedia, rappresentano e raccontano la condizione e il ruolo delle donne nel passato, lontano o recente. Rappresentazioni e racconti che la Rete valorizza diffondendoli capillarmente.

A ciò si deve aggiungere il fatto che Wikipedia mette a disposizione degli analisti, direttamente o indirettamente tramite fonti terze, delle statistiche sulla scrittura e sulla lettura delle singole voci enciclopediche che permettono di individuare quelle che maggiormente attraggono l’interesse o la semplice curiosità del vasto pubblico degli internauti.

Le categorie di voci in Wikipedia

Il percorso di navigazione (“il viaggio”) che qui si propone, nell’edizione italiana di Wikipedia (attiva dal maggio 2001), inizia dalle Categorie. Le Categorie sono liste di voci create da  MediaWiki, il software libero, “open source”, di Wikipedia, raggruppate per argomento e ordinate in una sorta di “struttura ad albero” che esprime (o dovrebbe esprimere) una gerarchia ragionata di argomenti[5]. Gerarchia che, è bene sottolineare, non è elaborata da un comitato scientifico o redazionale come nelle enciclopedie tradizionali[6], ma viene costruita sulla base della soggettazione/classificazione delle voci operata dagli stessi autori-contributori. E questo spiega come nelle Categorie di Wikipedia siano spesso presenti livelli gerarchici impropri o ridondanti, e come l’assegnazione delle voci non soddisfi le esigenze di una classificazione logicamente coerente, privando sia i contributori che i lettori di una corretta visione dell’insieme e delle relazioni che intercorrono tra le diverse voci.

Le categorie “Donne” e “Condizione femminile 

Nell’edizione italiana di Wikipedia, le categorie da esplorare sono due: “Donne” e “Condizione femminile”,<https://it.wikipedia.org/wiki/Categoria:Donne>,<https://it.wikipedia.org/wiki/Categoria:Condizione_femminile>.

Va subito rilevato che l’esistenza di due distinte categorie per un’unica area tematica è spesso fonte di attribuzioni incerte e incostanti delle voci da parte degli autori-contributori. Sarebbe preferibile la soluzione adottata dall’edizione in lingua inglese dell’enciclopedia (che è quella più ricca di voci e meglio strutturata tra le varie edizioni linguistiche) di creare un’unica grande categoria dedicata alle donne (Women) <https://en.wikipedia.org/wiki/Category:Women>, dove la condizione femminile, nei suoi molteplici aspetti, non costituisce una categoria a sé stante, ma entra come argomento centrale nella categoria “radice” (o categoria “madre”: quella gerarchicamente superiore).

L’uso del plurale (Women: Donne) nel nome della categoria, in luogo di una astratta e isolata singolarità (Woman: Donna), non è casuale, in quanto vuole sottolineare da un lato l’esistenza di una molteplicità di figure femminili nella geografia e nella storia del mondo, e dall’altro come le donne costituiscano, insieme, una componente fondamentale della società che ha, o dovrebbe avere, interessi e obiettivi di lotta comuni per la propria affermazione.

«Una delle acquisizioni più significative nell’universo femminile degli ultimi decenni del Novecento [ha osservato acutamente Margherita Pelaja] attiene al campo linguistico ed è la conquista del plurale. Donne – non più donna – indica in tutto il mondo occidentale una diversità costitutiva di soggetti non riconducibili a una condizione biologica unificante, o a uno statuto ontologico assoluto, o alla contrapposizione con la pretesa universalità del soggetto per eccellenza, l’essere umano qualificato come uomo. Le differenze tra le donne – oltre che tra donne e uomini – costituiscono ormai l’asse intorno a cui organizzare ricerche e riflessioni, secondo una prospettiva che accomuna la maggior parte dei linguaggi e dei metodi disciplinari»[7].

In questa prospettiva rientra anche l’espressione “Condizione femminile”, con la quale si vuole fare riferimento al complesso di fattori economico-sociali, culturali, politici e legislativi, che esercitano nel presente (o hanno esercitato nel passato) nelle diverse parti del mondo, un’influenza determinante sulla vita delle donne, sulle loro relazioni con gli uomini, sulla loro identità.

La presenza delle due categorie, “Donne” e “Condizione femminile”, nell’edizione italiana di Wikipedia non deve tuttavia trarre in inganno, poichè non ne consegue che le voci dedicate alle donne (la maggioranza delle voci) facciano propri l’approccio scientifico e l’analisi storica degli “studi di genere” o gli obiettivi sociali e politici dei movimenti femministi.

La categoria “Donne nella storia

Dalle due categorie di Wikipedia “Donne” e “Condizione femminile” si possono estrarre le voci che hanno attinenza con la storia delle donne (integrandole con altre non incluse nelle due categorie ed escludendo quelle allo stadio di semplice abbozzo) per inserirle in una nuova “categoria radice” strutturata in modo tale da evidenziare la varietà dei contenuti ed anche le lacune tematiche.

Il titolo della categoria è “Donne nella storia” (epoche, luoghi, tematiche). Le voci sono quelle presenti nell’edizione italiana di Wikipedia alla data del 31 gennaio 2017. 

Donne nella storia

 epoche, luoghi, tematiche

Donne nell’antichità

     <https://it.wikipedia.org/wiki/Donne_nell%27antico_Egitto>

     <https://it.wikipedia.org/wiki/Donne_nell%27antica_Grecia>

     <https://it.wikipedia.org/wiki/Donne_nell%27Atene_classica>

     <https://it.wikipedia.org/wiki/Donne_nell%27antica_Sparta>

     <https://it.wikipedia.org/wiki/Categoria:Antiche_donne_romane>

L’elenco/la lista inizia con “Donne nell’antichità”, ovvero il racconto, tra il mito e la storia, della condizione femminile in società patriarcali, dove, come è noto, gli uomini, salvo poche eccezioni, occupavano tutte le posizioni e i ruoli di potere sia nella sfera privata che in quella pubblica. Una condizione di subalternità che accomunava, con differenti gradi di sottomissione e spazi di autonomia all’interno delle mure domestiche, le donne nelle diverse società del mondo antico.

La sottocategoria comprende le voci: “Donne nell’antico Egitto”, “Donne nell’antica Grecia”, “Donne nell’Atene classica”, “Donne nell’antica Sparta”, e l’elenco con le pagine dedicate alle “Antiche donne romane”.

In tutte le voci della sottocategoria troviamo liste di donne famose che rinviano alle biografie dell’enciclopedia. In generale le liste, sia che riguardino personaggi, eventi, luoghi, date, oggetti, sono frequenti in Wikipedia e spesso costituiscono il principale (se non l’intero) contenuto delle voci di argomento storico; voci che sono, per la gran parte, il prodotto di una storiografia amatoriale che affonda le proprie radici in un collezionismo hobbistico orientato alla classificazione-inventariazione del passato e non alla sua narrazione-interpretazione. Collezionismo che ha trovato nuova linfa nella “logica del database” che domina in Internet[8].

Donne nella modernità

     <https://it.wikipedia.org/wiki/Femminismo>

     <https://it.wikipedia.org/wiki/Antifemminismo>

     <https://it.wikipedia.org/wiki/Suffragio_femminile>

     <https://it.wikipedia.org/wiki/Suffragette>

     <https://it.wikipedia.org/wiki/Diritto_di_famiglia>

     <https://it.wikipedia.org/wiki/Pari_opportunit%C3%A0>

     <https://it.wikipedia.org/wiki/Rivoluzione_sessuale>

Subito a seguire, per sottolineare la discontinuità, la rottura con la condizione femminile del mondo antico, la sottocategoria “Donne nella modernità”: la presa di coscienza da parte delle donne della loro condizione di subalternità nella famiglia e nella società, la conseguente azione di emancipazione per la conquista di diritti civili e politici in un rapporto di parità con gli uomini; il passaggio dalla lotta per l’emancipazione a quella per la liberazione della donna, per l’affermazione di un’identità femminile non subordinata né assimilata a quella maschile.

Nella sottocategoria, le voci: “Femminismo”, “Antifemminismo”, “Suffragio femminile”, “Suffragette”, “Diritto di Famiglia”, “Pari opportunità”, “Rivoluzione sessuale”.

Donne nella famiglia e nella sfera domestica

     <https://it.wikipedia.org/wiki/Madre>

     <https://it.wikipedia.org/wiki/Moglie>

     <https://it.wikipedia.org/wiki/Casalinga>

La sottocategoria  comprende le voci relative ai ruoli tradizionali di “madre”, “moglie”, “casalinga”, quali archetipi della condizione femminile nella storia dell’umanità.

Donne nelle tre grandi religioni monoteistiche

     <https://it.wikipedia.org/wiki/Donne_nell%27ebraismo>

     <https://it.wikipedia.org/wiki/Storia_della_donna_nel_cristianesimo>

     <https://it.wikipedia.org/wiki/Storia_della_donna_nell%27islam>

L’inferiorità delle donne, la loro subordinazione al mondo maschile nelle prescrizioni dei testi sacri e nella prassi sociale dell’ebraismo, del cristianesimo e dell’Islam. In particolare, la presenza nell’edizione italiana di Wikipedia di una voce dedicata alle donne islamiche è da collegarsi con i problemi sociali e politici derivanti dai recenti flussi migratori di popolazioni di fede musulmana in Europa, che, insieme all’immagine tradizionale nella cultura occidentale di una donna islamica sottomessa e segregata (riproposta quotidianamente dalla cronaca televisiva), hanno risvegliato anche tra gli autori-contributori dell’enciclopedia l’interesse per questo mondo femminile.

Donne nella chiesa cattolica e nelle altre chiese cristiane

     <https://it.wikipedia.org/wiki/Monaca>

     <https://it.wikipedia.org/wiki/Badessa>

     <https://it.wikipedia.org/wiki/Diaconessa>

     <https://it.wikipedia.org/wiki/Categoria:Ordini_monastici_cattolici_femminili>

Le religiose e le regole monastiche ed ecclesiali che hanno disciplinato nel passato e disciplinano nel presente la loro vita nella chiesa cattolica e nelle altre chiese cristiane.

Nonostante che non siano poche le biografie dedicate alle sante, alle beate, alle mistiche, mancano in Wikipedia edizione italiana sia voci di approfondimento su queste figure femminili che elenchi con i relativi nomi (mentre troviamo le voci e gli elenchi declinati al maschile). 

Donne nella nobiltà

     <https://it.wikipedia.org/wiki/Categoria:Regine>

     <https://it.wikipedia.org/wiki/Categoria:Principesse>

     <https://it.wikipedia.org/wiki/Categoria:Duchesse>

     <https://it.wikipedia.org/wiki/Categoria:Contesse>

Le regine (regnanti o consorti), le principesse, le duchesse, le contesse con i loro privilegi di casta. Le voci sono corredate da liste dei personaggi illustri con i link alle biografie.

Donne nelle leggende e nella superstizione

     <https://it.wikipedia.org/wiki/Fata>

     <https://it.wikipedia.org/wiki/Strega>

     <https://it.wikipedia.org/wiki/Stregoneria>

     <https://it.wikipedia.org/wiki/Sabba>

     <https://it.wikiped ia.org/wiki/Caccia_alle_streghe>

Le  voci relative alle fate e alle streghe: figure immaginarie create dalla mitologia popolare, ma anche donne reali accusate nel passato di stregoneria e per questo perseguitate e condannate al rogo.

Donne nelle professioni, nelle arti, nella cultura e nello sport

     <https://it.wikipedia.org/wiki/Scrittrice>

     <https://it.wikipedia.org/wiki/Donne_in_filosofia>

     <https://it.wikipedia.org/wiki/Sport_femminile>

Nell’edizione italiana di  Wikipedia sono presenti (alla data del 31 gennaio 2017) solo tre voci su questo argomento, riguardanti le donne scrittrici di romanzi, la presenza femminile negli studi filosofici e nello sport. Al contributo delle donne negli altri ambiti professionali non vengono dedicate specifiche voci enciclopediche. Nell’edizione in lingua inglese sono invece numerose le voci sulle donne nel mondo del lavoro, nelle scienze, nelle arti, nella politica[9].

Donne: vittime di violenza, discriminazione, sfruttamento sessuale

     <https://it.wikipedia.org/wiki/Violenza_sessuale>

     <https://it.wikipedia.org/wiki/Violenza_contro_le_donne>

     <https://it.wikipedia.org/wiki/Femminicidio>

     <https://it.wikipedia.org/wiki/Cultura_dello_stupro>

     <https://it.wikipedia.org/wiki/Stupri_di_guerra>

     <https://it.wikipedia.org/wiki/Stupri_durante_l%27occupazione_del_Giappone>

     <https://it.wikipedia.org/wiki/Stupri_durante_l%27occupazione_della_Germania>

     <https://it.wikipedia.org/wiki/Marocchinate>

     <https://it.wikipedia.org/wiki/Sessismo>

     <https://it.wikipedia.org/wiki/Pornografia>

     <https://it.wikipedia.org/wiki/Categoria:Pornografia>

     <https://it.wikipedia.org/wiki/Prostituzione>

     <https://it.wikipedia.org/wiki/Categoria:Prostituzione>

La sottocategoria, che costituisce l’aggregato più esteso e composito della lista, comprende le voci relative al femminicidio, agli stupri (con un particolare interesse per gli stupri durante le guerre), al sessismo, alla pornografia e alla prostituzione (nell’elenco sono segnalate solo le due voci principali e le categorie relative).

Alla “Pornografia “ Wikipedia, edizione italiana, come quella inglese, francese, e spagnola[10], dedica anche un Progetto <https://it.wikipedia.org/wiki/Progetto:Pornografia> e un Portale <https://it.wikipedia.org/wiki/Portale:Pornografia>. I Progetti tematici sono strumenti rivolti a chi scrive le voci enciclopediche, e consistono in un’area di coordinamento che comprende una “pagina di informazione” sugli strumenti per la gestione delle voci ed una “pagina di discussione” tra gli autori[11]. I Portali sono elenchi di voci destinati a chi consulta l’enciclopedia e la loro funzione è quella di guidare gli utenti nei loro percorsi di esplorazione su temi specifici[12].

L’esistenza sia di un Progetto che di un Portale dedicati alla pornografia, insieme al grande numero di voci sull’argomento (che contrastano, in particolare nell’edizione italiana, con la carenza/assenza di voci su altri aspetti rilevanti della condizione femminile) evidenzia come nelle scelte enciclopediche dei contributori di Wikipedia (tra i quali prevalgono nettamente gli uomini), sia determinante, più che l’interesse scientifico, la curiosità e l’attrazione verso questo fenomeno che ha al proprio centro la rappresentazione della donna ridotta ad oggetto sessuale.

Donne nelle guerre

     <https://it.wikipedia.org/wiki/Donna_guerriera>

     <https://it.wikipedia.org/wiki/Donne_nelle_guerre_dell%27antichit%C3%A0>

     <https://it.wikipedia.org/wiki/Donne_nelle_guerre_del_Medioevo>

     <https://it.wikipedia.org/wiki/Donne_nelle_guerre_del_XVIII_secolo>

     <https://it.wikipedia.org/wiki/Servizio_militare_femminile>

     <https://it.wikipedia.org/wiki/Corpo_delle_infermiere_volontarie_della_Croce_Rossa_Italiana>

     <https://it.wikipedia.org/wiki/Guardie_donne_nei_campi_di_concentramento_nazisti>

     <https://it.wikipedia.org/wiki/Storia_delle_donne_nella_Resistenza_italiana>

Le voci dedicate al mito e alla storia delle donne guerriere nell’antichità e nei secoli passati, alle ausiliarie e alle crocerossine negli eserciti moderni, alla figura delle guardiane-collaboratrici nei campi di concentramento nazisti, al ruolo delle donne italiane nella Resistenza.

In questa sottocategoria, che include voci assai diverse e distanti tra di loro, le lacune sono molte. A differenza di quella in lingua inglese, l’edizione italiana di Wikipedia, ad esempio, non contiene voci riguardanti la condizione delle donne nella vita civile (nelle famiglie, nelle campagne, nelle fabbriche, nelle città) durante la prima e la seconda guerra mondiale. Argomenti, questi, su cui la storiografia ha prodotto negli ultimi anni ricerche e pubblicazioni importanti[13].

Condizione delle donne nei diversi paesi

     <https://it.wikipedia.org/wiki/Condizione_femminile_in_Italia>

     <https://it.wikipedia.org/wiki/Condizione_della_donna_in_Asia>

     <https://it.wikipedia.org/wiki/Condizione_della_donna_in_Giappone>

     <https://it.wikipedia.org/wiki/Condizione_della_donna_in_Nepal>

     <https://it.wikipedia.org/wiki/Condizione_della_donna_in_Vietnam>

Le voci attinenti alla condizione femminile in Italia e in Asia, con riferimenti sia al passato che al presente. La scelta dell’Asia, e in particolare del Giappone, da parte dei contributori dell’enciclopedia non deve stupire. Si spiega, da un lato, con la condizione di forte soggezione delle donne agli uomini, che ha caratterizzato società tradizionali dalla storia antichissima, e con l’impatto (liberatorio ma anche corruttivo) della civiltà occidentale (americana, innanzitutto) sui costumi e sui comportamenti sessuali delle donne, a partire dal secondo dopoguerra; dall’altro, con l’influenza dei media di massa, come il cinema e la televisione, del mondo dei fumetti (i “manga”)[14] che hanno fatto entrare la cultura e gli stili di vita dell’Estremo Oriente nel nostro immaginario collettivo.

Donne: oggetto di studio nelle scienze sociali

     <https://it.wikipedia.org/wiki/Studi_di_genere>

     <https://it.wikipedia.org/wiki/Storia_di_genere>

In questa sottocategoria, solo due voci relative agli “studi di genere” e alla “storia di genere”. La prima fornisce un quadro sintetico degli indirizzi di riflessione e di ricerca sulla condizione e sull’identità femminile nelle società contemporanee, strettamente legati ai movimenti di emancipazione/liberazione degli anni settanta-ottanta del Novecento; la seconda si limita ad una definizione della storia di genere e ad una breve bibliografia.

Sulle “Donne, oggetto di studio nelle scienze sociali”, l’edizione in lingua inglese di Wikipedia offre, invece, una più estesa e dettagliata informazione in un contesto mondiale. Le voci relative sono raggruppate nelle categorie: Gender studies, Women’s studies, Women’s history, Women in history[15].

Voci significative della categoria “Donne nella storia

Nella sottocategoria “Donne nell’antichità”, la voce che ha avuto il maggior numero di visite (33.681) nel corso del 2016 è stata “Donne nell’antica Grecia” <https://it.wikipedia.org/wiki/Donne_nell%27antica_Grecia> [16]. La voce, che è frutto di un “copia-incolla” di testi (tradotti in italiano) appartenenti alle voci analoghe delle altre principali edizioni linguistiche dell’enciclopedia, descrive in modo approssimativo la condizione di soggezione al mondo maschile e di esclusione dalla vita pubblica delle donne nell’antica Grecia, relegate a ruoli domestici e familiari. La voce è stata creata nel 2015 da un wikipediano privo di competenze scientifiche e storiografiche che si è registrato con lo pseudonimo (il nickname) di DuilioJapanlove. A lui si deve il maggior numero di contributi (edits) alla scrittura della voce “Donne nell’antica Grecia”, come pure la creazione delle altre voci della sottocategoria “Donne nell’antichità[17].

La scrittura delle voci in Wikipedia è un’attività collettiva-collaborativa che coinvolge più autori e da vita ad un testo “stratificato”, in continua evoluzione, dove i diversi contributi si sommano, si sovrappongono, si annullano, si integrano, come è documentato dalla Cronologia che accompagna ogni voce. Gli autori-contributori vengono individuati, dal sistema informatico che gestisce l’enciclopedia, mediante gli indirizzi internet dei dispositivi utilizzati per il collegamento alla rete oppure dagli pseudonimi (più raramente dai nomi reali) con cui si sono registrati. Per alcuni esistono delle pagine personali (le “pagine utente”) che contengono molte informazioni sugli autori. Per tutti è comunque possibile conoscere il campo d’interessi e la tipologia di apporti dagli elenchi delle voci alla cui stesura hanno collaborato.

Nella sottocategoria “Donne nella modernità”, la voce dedicata al “Femminismo” <https://it.wikipedia.org/wiki/Femminismo>, sempre nell’anno 2016, ha avuto oltre 139.000 visite (139.615)[18]. Creata nel 2004, da allora ad oggi ha visto un “autore donna” distinguersi nettamente tra gli editors per numero di contributi alla sua stesura. L’autrice, che ha scelto di registrarsi non con uno pseudonimo ma con il proprio nome (Paola Severi Michelangeli) ha prodotto 486 modifiche/integrazioni alla voce tra il 2010 e il 2015[19].

La voce “Femminismo” non è un banale “copia-incolla” dalle voci analoghe delle altre principali edizioni linguistiche di Wikipedia, come non poche volte accade nell’edizione italiana, ma è una rielaborazione intelligente di informazioni ricavate da fonti autorevoli, che da vita ad un testo consistente e ben articolato. La voce ripercorre la storia del movimento femminista dalle sue origini ad oggi. Dopo avere descritto le diverse “radici” del movimento (quella liberale, socialista, anarchica), la voce si sofferma in particolare sulle sue esponenti di rilievo e sulle variegate esperienze nazionali nel corso del Novecento: il femminismo statunitense, quello inglese, francese, olandese, ed anche italiano. La voce è, inoltre, corredata da numerose note, da una ricca bibliografia e sitografia. L’indubbia qualità della voce enciclopedica è da attribuirsi, pur nell’ambito di una scrittura collettiva/collaborativa, agli apporti della Michelangeli. A lei si deve anche la creazione in Wikipedia della voce “Antifemminismo” <https://it.wikipedia.org/wiki/Antifemminismo> e di diverse biografie dedicate a donne illustri, che a vario titolo si sono distinte nella storia dell’umanità[20].

Nella sottocategoria “Donne, vittime di violenza, discriminazione, sfruttamento sessuale”, la voce “Pornografia” <https://it.wikipedia.org/wiki/Pornografia> è quella che si differenzia nettamente da tutte le altre per numero di visite. Nel corso del 2016 sono state oltre 195.000 (195.910)[21]. Dalla data di creazione (25 aprile 2005) a quella di riferimento della rilevazione (31 gennaio 2017), i contributori sono stati 590 e hanno prodotto 1.174 modifiche/integrazioni alla voce[22].

Si tratta di una voce molto visitata e partecipata, dove l’interesse enciclopedico, da parte sia dei lettori che degli autori, trova la sua motivazione principale nella curiosità–attrazione, prevalentemente maschile, per questo fenomeno.

La voce, dopo un rapido accenno alla storia della pornografia, ne descrive le varie forme, distinte sulla base dei media che la veicolano nella società (l’arte, la letteratura, la stampa, il cinema, e, oggi, Internet). Essa contiene inoltre una bibliografia di opere di autori vari sull’argomento, una lista di link alle voci correlate, e rinvia al Portale <https://it.wikipedia.org/wiki/Portale:Pornografia>  e ad una estesa Categoria <https://it.wikipedia.org/wiki/Categoria:Pornografia> dedicata esclusivamente alla “Pornografia”, che oltre alla voce omonima comprende, sempre alla data del 31 gennaio 2017, 805 voci relative ai diversi aspetti del fenomeno e modalità di diffusione nella società.

Seconda per numero di visite nella sottocategoria “Donne, vittime di violenza, discriminazione, sfruttamento sessuale” è la voce “Prostituzione” <https://it.wikipedia.org/wiki/Prostituzione> con oltre 117.000 visite (117.207) nel 2016[23]. I contributori, dalla data di creazione (5 maggio 2005) al 31 gennaio 2017, sono stati 608 e hanno prodotto 1.299 modifiche/integrazioni[24].

Dopo un breve excursus storico sulla prostituzione dall’antichità ad oggi, la voce prende in esame la legislazione contemporanea in materia, il rapporto tra religione e prostituzione, la sua rappresentazione nelle arti. La voce è corredata da una bibliografia, che segnala diverse opere di saggistica, da una sitografia, e rinvia ad una specifica Categoria sull’argomento <https://it.wikipedia.org/wiki/Categoria:Prostituzione>, che oltre alla voce omonima comprende, al 31 gennaio 2017, 170 voci dedicate alle varie tipologie e forme di sfruttamento della prostituzione.

Il gender gap in Wikipedia

La Wikimedia Foundation, l’organizzazione non-profit che gestisce Wikipedia[25], ha svolto nell’anno 2011 un’indagine statistica sulla presenza femminile tra i contributori (gli “editors”) dell’enciclopedia. L’indagine ha stimato che tale presenza, a livello mondiale, non superava il 9% del totale dei contributori.

 

(Data from a 2011 Wikimedia Foundation survey of Wikipedia editors )

(Data from a 2011 Wikimedia Foundation survey of Wikipedia editors
<https://en.wikipedia.org/wiki/Gender_bias_on_Wikipedia>)

Indagini successive, effettuate tra il 2011 e il 2015 da altri enti di ricerca, hanno stimato la partecipazione femminile in una percentuale compresa tra l’8 e il 16 % (una media calcolata su dati nazionali molto diversi tra di loro; la presenza delle donne tra gli editors statunitensi, nell’edizione in lingua inglese dell’enciclopedia, risultava essere circa il doppio della media)[26].

Si tratta di dati che evidenziano quanto forte e allarmante sia il gender gap in Wikipedia: la netta prevalenza dei contributori maschi che incide inevitabilmente sulle scelte e sui contenuti delle voci enciclopediche, a tutto discapito delle tematiche e dei punti di vista femminili.

Dalle indagini è emerso che il divario di genere (gender gap) in Wikipedia assume anche la forma di una vera e propria discriminazione/pregiudizio di genere (gender bias) che si manifesta, in particolare, nell’accoglienza non sempre benevola, se non ostile, riservata alle donne nelle comunità di wikipediani che si costituiscono intorno alle singole voci, come si evince dalle discussioni che ne accompagnano la scrittura.

Per affrontare queste problematiche sono perciò nate, nell’ambito delle principali edizioni linguistiche di Wikipedia (compresa quella italiana, dove forte è il divario di genere), diverse iniziative con lo scopo di incentivare la partecipazione delle donne all’enciclopedia[27]: una strada obbligata da percorrere non solo per realizzare una copertura più ampia delle tematiche femminili, ma anche per migliorare la qualità delle voci, arricchendo l’enciclopedia con nuovi punti di vista, con un approccio più pacato/equilibrato (meno ideologico) agli argomenti trattati, con una maggiore cura per la forma letteraria dei testi.

Note:

[1] Relazione presentata al 5° Convegno nazionale sull’insegnamento della storia nell’era digitale, donne@uomini.it, Piacenza 9-11 marzo 2017, e integrata con alcune note al testo.

[2] Per un approfondimento sulle enciclopedie e sulla loro “migrazione” nel Web: Jay David Bolter, (trad. it.) Lo spazio dello scrivere. Computer, ipertesto e la rimediazione della stampa, (seconda edizione), Milano, Vita e Pensiero, 2010 [ed. or. 2001], in particolare il capitolo quinto “Il libro elettronico” pp. 107-134; Riccardo Ridi, Biblioteche, enciclopedie e web, 2008, disponibile online in formato pdf <https://core.ac.uk/download/pdf/11885718.pdf>. Per un quadro generale dei cambiamenti avvenuti nel mondo del sapere enciclopedico dal XVIII Secolo ad oggi: Peter Burke, (trad. it.) Dall’Encyclopédie a Wikipedia, Bologna, Il Mulino, 2013 [ed. or. 2012].

[3] <http://www.treccani.it/enciclopedia/>, <http://www.larousse.fr/encyclopedie>, <https://www.britannica.com/>.

[4] Per maggiori informazioni su Wikipedia: Andrew Lih, (trad. it.) La rivoluzione di Wikipedia, Torino, Codice edizioni, 2010 [ed. or. 2009]; Luciano Paccagnella, La gestione della conoscenza nella società dell’informazione: il caso di Wikipedia, in “Rassegna italiana di sociologia”, 2007, n. 4, pp. 653-680, in versione elettronica: <http://aperto.unito.it/bitstream/2318/614/1/La%20gestione%20della %20conoscenza%20-%20il%20caso%20di%20Wikipedia.pdf>; Antonio Prampolini, Wikipedia e le regole per la scrittura delle voci di storia, Novecento.org, n. 3, 2014, <http://www.novecento.org/dossier/le-risorse-didattiche-digitali-su-resistenza-e-seconda-guerra-mondiale/wikipedia-e-le-regole-per-la-scrittura-delle-voci-di-storia/>.

[5] <https://it.wikipedia.org/wiki/Aiuto:Categorie>.

[6] Sulle enciclopedie tradizionali e sulla loro storia: Alfredo Salsano, Enciclopedia, in Enciclopedia Einaudi, Vol. primo, (Abaco – Astronomia), Torino ,Giulio Einaudi Editore,1977, pp. 3-62.

[7] Margherita Pelaja, Donna, in Enciclopedia Italiana – VII Appendice (2006),

<http://www.treccani.it/enciclopedia/donna_res-fa149394-9bbe-11e2-9d1b-00271042e8d9_(Enciclopedia-Italiana)/>.

[8] Per un approfondimento sulla “logica del data base” nei nuovi media, si rinvia a Lev Manovich, (trad. it.) Il linguaggio dei nuovi media, Milano, Edizioni Olivares, XII edizione, 2012 [ed. or. 2001].

[9] <https://en.wikipedia.org/wiki/Category:Women>.

[10] <https://en.wikipedia.org/wiki/Wikipedia:WikiProject_Pornography>, <https://fr.wikipedia.org/wiki/Projet:Pornographie>, <https://es.wikipedia.org/wiki/Wikiproyecto:Pornograf%C3%Ada>; <https://en.wikipedia.org/wiki/Portal:Pornography>, <https://fr.wikipedia.org/wiki/Portail:Pornographie>,

<https://es.wikipedia.org/wiki/Portal:Pornograf%C3%Ada>.

[11] <https://it.wikipedia.org/wiki/Wikipedia:Progetto>.

[12] <https://it.wikipedia.org/wiki/Wikipedia:Portale>.

[13] Con riferimento alla prima guerra mondiale, si vedano le voci e le relative bibliografie/sitografie dedicate alle donne nella International Encyclopedia of the First World War, <http://encyclopedia.1914-1918-online.net/home.html>.

[14] <https://it.wikipedia.org/wiki/Manga>.

[15] <https://en.wikipedia.org/wiki/Category:Gender_studies>,

<https://en.wikipedia.org/wiki/Category:Women’s_studies>, <https://en.wikipedia.org/wiki/Category:Women’s_history>,

<https://en.wikipedia.org/wiki/Category:Women_in_history>.

[16] <https://tools.wmflabs.org/pageviews/?project=it.wikipedia.org&platform=all-access&agent=user&range=last-year&pages=Donne_nell’antica_Grecia>.

[17] <http://vs.aka-online.de/cgi-bin/wppagehiststat.pl?lang=it.wikipedia&page=Donne+nell%26%2339%3Bantica+Grecia>. DuilioJapanlove, che si presenta con un profilo biografico dove esprime tutta la sua ammirazione per il Giappone e le tradizioni del Sol Levante, è il creatore e il contributore di molte voci sull’eros e la sessualità. Tematiche che egli affronta con un approccio puramente ideologico in cui domina una visione decisamente maschilista della donna e della società: <https://it.wikipedia.org/wiki/Utente:DuilioJapanlove>, <https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Speciale:Contributi/DuilioJapanlove&offset=&limit=500&target=DuilioJapanlove>.

[18] <https://tools.wmflabs.org/pageviews/?project=it.wikipedia.org&platform=all-access&agent=user&range=last-year&pages=Femminismo>.

[19] <http://vs.aka-online.de/cgi-bin/wppagehiststat.pl?lang=it.wikipedia&page=Femminismo>.

[20] <https://it.wikipedia.org/wiki/Utente:Paola_Severi_Michelangeli>, <https://it.wikipedia.org/wiki/Speciale:Contributi/Paola_Severi_Michelangeli>.

[21] <https://tools.wmflabs.org/pageviews/?project=it.wikipedia.org&platform=all-access&agent=user&range=last-year&pages=Pornografia>.

[22] <http://vs.aka-online.de/cgi-bin/wppagehiststat.pl?lang=it.wikipedia&page=Pornografia>.

[23] <https://tools.wmflabs.org/pageviews/?project=it.wikipedia.org&platform=all-access&agent=user&range=last-year&pages=Prostituzione>.

[24] <http://vs.aka-online.de/cgi-bin/wppagehiststat.pl?lang=it.wikipedia&page=Prostituzione>.

[25] <https://it.wikipedia.org/wiki/Wikimedia_Foundation>.

[26] <https://en.wikipedia.org/wiki/Gender_bias_on_Wikipedia>.

[27] Sul gender gap in Wikipedia e sulle iniziative promosse in Italia per affrontare il problema:

<https://meta.wikimedia.org/wiki/Gender_gap>,

<http://www.ingenere.it/articoli/colmare-gender-gap-wikipedia-voci-donne>,

<https://motherboard.vice.com/it/article/via-il-sessismo-da-wikipedia>,

<http://www.ilpost.it/2014/12/12/problema-wikipedia-donne/>,

<http://www.wikimedia.it/7-e-8-marzo-gender-gap-task-force/>,

<http://www.archivi.beniculturali.it/index.php/news-home/item/1843-firenze-8-marzo-2107-%7C-wikipedia-in-archivio-%E2%80%93-archivi-in-wikipedia>.