25 aprile 2022: Voci partigiane

Percorso e materiali dell'ISREC Piacenza

Pubblichiamo in occasione del 25 aprile 2022 un primo assaggio del progetto che vedrà la luce nella sua interezza in occasione del 2023.

Questo progetto si propone di raccontare la Resistenza piacentina dando direttamente voce ai partigiani, alle loro storie di vita in comune e ai racconti delle loro imprese, attraverso una serie di interviste raccolte fra il 1978 e il 1981 dallo storico Ettore Carrà, a sua volta partigiano nel Distaccamento di Monteventano e poi nell’ 8^ Brigata e autore di un preziosissimo volume, “Il Distaccamento Autonomo di Monteventano, l’8^ e l’11^ Brigata della I Divisione Piacenza”, edito nel 1981 dall’ allora Istituto piacentino per la storia della Resistenza.

Le interviste, raccolte in una dozzina di audiocassette, si snodano per undici ore complessive, secondo una successione di momenti e di argomenti. L’esposizione, sebbene non sempre tecnicamente perfetta e con frequente ricorso al dialetto, permette, attraverso un eloquio semplice e spontaneo,  senza remore di alcun genere, di usufruire di una ricca testimonianza, che va a costituire un prezioso deposito documentario presso l’ISREC di Piacenza.

Gli intervistati sono alcuni membri del Distaccamento Autonomo di Monteventano, che, dopo il grande rastrellamento della Turkestan nell’inverno 1944/45 confluirà nell’8^ e nell’11^ Brigata della costituita I Divisione Piacenza. Più o meno coetanei (hanno tutti tra i 20 e i 30 anni), in molti casi amici, (alcuni erano compagni di scuola al liceo, altri vicini di casa), durante la guerra risultano arruolati nell’Esercito Italiano. Con l’armistizio dell’8 settembre 1943 disertano e tornano a Piacenza. C’è chi vive da civile per alcuni mesi, e chi fin da subito si distingue nelle prime embrionali forme di Resistenza.

Nel luglio del 1944 un mandato di cattura pende sulla testa di molti di questi ragazzi, come su altri protagonisti della Resistenza di Piacenza. Il distaccamento di Monteventano sorge proprio in questi giorni, in questo minuscolo paese della Val Luretta, su idea di uno di loro, Lodovico Muratori, il quale raggiunge la Brigata “Giustizia e Libertà” alla cascina Alsanese, sempre in Val Luretta, e propone al suo comandante Fausto Cossu di costituire una sede distaccata della medesima.