Piacenza, 8 marzo 2018, ore 18

Presentazione del volume: donne@uomini.it

in occasione della Giornata internazionale della donna 2018

Presentazione del volume

donne@uomini.it.
La storia di genere nell’era digitale: fonti, narrazioni, rappresentazioni nei vecchi e nuovi media

Atti del 5° Convegno nazionale sull’insegnamento della storia nell’era digitale,

a cura di Carla Antonini, edizione Scritture, 2017

8 marzo 2018, ore 18:00, Auditorium della Fondazione, via Sant’Eufemia 12, Piacenza

Intervengono:

Carla Antonini (curatrice),

Donatella Scardi (Presidente Centro antiviolenza e Telefono Rosa di Piacenza),

Gaetano Rizzuto (giornalista)

Ingresso libero

Gli Atti che abbiamo il piacere di dare alle stampe costituiscono la trascrizione delle relazioni, riordinate editorialmente nel volume per coerenza tematica, tenute al Convegno donne@uomini.it del 9-10-11 marzo 2017, tenuto a Piacenza in occasione della V edizione del Corso sulla storia e il suo insegnamento nell’era digitale.

Gli esperti – storici e storiche della società, della politica, dell’arte, semiologi e sociologi – si sono cimentati con efficacia comunicativa con i molti nodi problematici da affrontare, offrendo sintesi dei risultati raggiunti dalle discipline e dai propri studi di settore, concettualmente rigorosi, ma anche esposti con attenzione alla comprensibilità per un pubblico non specialistico, oltreché alla spendibilità didattica sia nei corsi di storia che in esercizi di destrutturazione dei messaggi multimediali che riproducono le asimmetrie di genere e alimentano culture sessiste che favoriscono atti di sopraffazione e violenza, nel pubblico e nel privato.

La pubblicazione costituisce un compendio agile, ricco ed articolato, sulla storia di genere, la sua metodologia, le fonti, i patrimoni archivistici e presenta una panoramica di temi e problemi di storia delle donne nel Novecento, oltreché suggestive proposte di pratiche interpretative messe a punto dalla sociologia della comunicazione per cogliere i condizionamenti negativi nella comunicazione dei mezzi di comunicazione di massa, in particolare nei messaggi pubblicitari e negli “idealtipi” proposti.

Il volume si articola in tre parti.

Nella prima – “La storia di genere” – sono raccolti i contributi che tematizzano le categorie interpretative, l’evoluzione delle prospettive in ambito internazionale, le protagoniste/i protagonisti, gli esiti scientifici, i punti problematici dell’ormai vasta mole di studi prodotti dagli anni Settanta ad oggi della storia di genere, intesa come storia dei “generi”, prodotti socio-culturali anziché biologici, fortemente relazionali (Elisabetta Vezzosi, Genere e Storia: nuove prospettive di ricerca nelle riflessioni della Società Italiana delle Storiche; Sandro Bellassai, La storia del genere maschile tra paradossi e rimozioni; Elda Guerra, Femminismo e femminismi: nuove storie, differenti lessici).

La seconda parte dell’opera, dedicata a “Virilità e femminilità: cronache dal Novecento” contiene otto saggi che, guardando a diversi periodi e temi della storia del Novecento, ne studiano la presenza delle donne come soggetti e come oggetti delle politiche di nazionalizzazione e modernizzazione subite e agite (Catia Papa, Narrazioni nazionali e cittadinanza femminile; Pier Paolo Poggio, Virilità e femminilità nell’iconografia del movimento operaio: la frattura della Prima guerra mondiale; Annabella Gioia, Immagini e presenze femminili nell’Archivio dell’Istituto Luce; Annalisa Cegna, Donne tra internamento e deportazione durante la Seconda guerra mondiale; Michela Ponzani, Scelte di libertà. Donne italiane tra antifascismo, Resistenza e Repubblica; Ilaria La fata, Escluse. Donne e istituzioni manicomiali; Margherita Becchetti, “Sarò la tua birra”. Bellezza femminile, ruoli di genere e pubblicità negli anni del boom economico; Cesare Grazioli, Le donne di Carosello, per vent’anni il programma più amato dagli italiani).

La terza parte del libro, che raccoglie gli interventi intitolati “Memorie, risorse e narrazioni digitali” mette in dialogo prospettive disciplinari diverse – dalla storia, alla sociologia, alla semiotica, alla critica d’arte – su un unico oggetto di studio, quello della rappresentazione del genere femminile – e maschile, in necessaria relazione (Rossella Ghigi, Il genere nell’epoca della sua riproducibilità mediatica; Vanessa Roghi, Un archivio per la storia delle donne, le teche Rai; Saveria Capecchi, Ideali di bellezza e presentazione del Self sulla rete; Chiara Cretella, La violenza di genere. Una “grande narrazione” dall’antichità ai mass media; Antonio Prampolini, Le donne nella storia secondo Wikipedia: un viaggio curioso tra le voci dell’edizione italiana dell’enciclopedia; Michela Cerocchi, I luoghi delle donne a Parma. Itinerari urbani tra storia, memoria e linguaggi). Gli autori concentrano l’attenzione sui messaggi mediatici, tradizionali e digitali, e applicano l’apparato teorico della sociologia della comunicazione ai fini della loro destrutturazione e analisi. Si dimostra così come i messaggi del brand si prestino a legittimare, con mezzi sempre più pervasivi e raffinati, asimmetrie e conseguenti gerarchie sessuali e riproducano schemi cognitivi acritici e conservatori che alimentano un milieu culturale favorevole alla sopraffazione, simbolica e fisica, degli uomini sulle donne.